Il 5 ottobre 2011 è destinato a rimanere uno dei giorni più tristi della storia dell'informatica moderna. Quello che tutti avevano paura succedesse ma che ci si sforzava di scacciare via come un brutto pensiero è accaduto, Steve Jobs è morto.
Sul suo sito, Apple rende omaggio al proprio co-fondatore con il suo inconfondibile stile elegante e minimale. La sua immagine in bianco e nero domina la scena proprio come lui ha fatto per 30 anni.
Il visionario californiano era da tempo malato di cancro al pancreas, una delle forme più aggressive e letali di cancro, ed aveva abbandonato il proprio ruolo di CEO Apple proprio lo scorso 25 agosto rassegnando le dimissioni. Il suo posto è stato preso da Tim Cook (lo aveva già fatto temporaneamente in passato).
Erano in molti ad aspettarlo 2 giorni fa alla presentazione del nuovo iPhone 4s, con la speranza di vederlo almeno per una comparsata ed un saluto. Nessuno si aspettava che le sue condizioni di salute fossero così gravi.
Anche il presidente USA Barack Obama ha voluto ricordare il ‘visionario’ di Apple, un uomo “simbolo della genialita’ americana, coraggioso abbastanza da credere di poter cambiare il mondo, e con il talento sufficiente per farlo”.
Al coro si unisce anche il suo acerrimo rivale amico/nemico Bill Gates: "Sono profondamente rattristato nell'apprendere della morte di Steve Jobs. Io e Melinda estendiamo le nostre sincere condoglianze alla sua famiglia e agli amici e a tutti coloro ha coinvolto nel suo lavoro. Io e Steve ci siamo incontrati per la prima volta circa 30 anni fa e siamo stati colleghi, avversari e amici nel corso di più di metà delle nostre vite. Al mondo è raro vedere qualcuno con il profondo impatto che Steve ha avuto, e i cui effetti saranno sentiti da molte generazioni a venire. Per coloro che di noi fortunati abbastanza da lavorare con lui è un stato uno spropositato onore. Steve mi mancherà immensamente."
Se ne va dunque un gigante dell'informatica che tutti rimpiangeranno e che ha saputo rivoluzionare e guidare un intero settore per 30 anni.
Resta quel suo "Siate affamati, siate folli" del bellissimo e commovente discorso fatto ai laureandi di Stanford nel 2005 e che in qualche modo racchiude e sintetizza un uomo geniale.
Puoi consultare il testo integrale del discorso QUI
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