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sabato 17 dicembre 2011

Come funziona Twitter - Imparare a cinguettare in 5 minuti

Breve guida per imparare ad utilizzare Twitter. I recenti numerosi nuovi utenti si trovano spesso spiazzati davanti alle sue dinamiche e scelgono di abbandonare. Questo articolo cercherà di aiutarvi a capire come funziona Twitter e tutta la galassia che vi gira attorno.

Twitter, il social network di microblogging, cugino un pò anomalo e snob di Facebook, sta esplodendo in Italia. La sua recente diffusione nello stivale è forse dovuta alla "scesa in campo" di alcuni vip, politici e sportivi che si son portati dietro valanghe di fan e tifosi.
Esempio eclatante è quello dato da Fiorello (@sarofiorello). Lo showman siciliano ha abbracciato Twitter alla grandissima dimostrando di saperne fare un prezioso strumento di comunicazione. E' proprio su Twitter che Fiorello ha regalato ad esempio dei biglietti per il suo recentissimo "Il più grande spettacolo dopo il weekend" sulla Rai.
Altro esempio è quello dato da Valentino Rossi (@ValeYellow46) che interagisce con i fan e cinguetta con la sua proverbiale simpatia.

Questi e numerosi altri fattori hanno fatto si che le registrazioni continuino a crescere giorno per giorno.
Accade però che sempre più spesso i nuovi utenti non riescono a capirne i meccanismi e scelgono di abbandonare tutto.
Il tweet più comune tra i neo-iscritti è infatti del tipo "Ciao a tutti! Spero di riuscire ad imparare, non ci sto capendo niente".
Nasce dunque l'esigenza di tutorial, guide, manuali che possano spiegare il funzionamento di Twitter. Lo scopo di questo articolo è proprio questo, rispondere alla domanda "come funziona Twitter?".

Innanzitutto cos'è Twitter?
Twitter è un servizio di microblogging che ti permette di postare piccoli testi, chiamati Tweet (Cinguettìo in inglese), della dimensione massima di 140 caratteri.

Ogni utente può "seguire" altri utenti (followare in gergo, da To Follow=seguire) ed in questo modo potrà leggere in tempo reale tutti i tweet che questi decideranno di inviare.
Molto importante: per followare qualcuno non è necessario chiederglielo esplicitamente (come l'amicizia su Facebook) ed è un flusso a senso unico. Infatti followare qualcuno non implica il fatto di esser followati a propria volta.

Hashtag
Si tratta di uno strumento di particolare importanza ed è costituito da una parola preceduta da #. Ad esempio:
#Clima
#Vacanze
#ServizioPubblico

Un hashtag viene utilizzato per etichettare un tweet. Una volta creato diviene un link a tutti gli effetti e cliccandoci sopra è possibile leggere tutti i tweet etichettati con lo stesso hashtag.

Esempio di hashtag
Ad esempio L'hashtag utilizzato per commentare il programma di Santoro "Servizio Pubblico" è appunto #ServizioPubblico. Effettuando questa particolare ricerca ti sarà possibile leggere tutti i tweet inviati dagli utenti che commentano (soprattutto durante la diretta) il programma in onda.
E' un pò come trovarsi un un'enorme stanza con migliaia di persone che commentano, criticano, fanno osservazioni su di un particolarissimo argomento.

Citazioni
All'interno di un tweet è possibile citare uno o più utenti semplicemente digitando il loro nickname (compreso di @ all'inizio). In questo modo potrai inviare un tweet a loro diretto. Attenzione però, il tweet in questione sarà comunque visibile a tutti.

Menzioni
Si tratta dello stesso concetto della citazione questa volta visto dal punto di vista opposto. Quando qualcuno ci cita all'interno di un suo tweet questo va a finire tra le nostre menzioni.

Retweet e Risposte
E' sempre possibile retwittare o rispondere ad un particolare tweet. Rispondere equivale a citare (quindi menzionarlo) l'autore ed inviargli un tweet di risposta. Retwittare invece equivale a prendere il tweet tale e quale ed inoltrarlo direttamente ai nostri followers (utenti che ci seguono).

Messaggi diretti (DM)
Un messaggio diretto è un tweet diretto ad un particolare utente. Questa volta però il tutto avviene in maniera privata.

Esempio di tendenze
Liste
E' possibile compilare delle personalissime liste di utenti in modo da poter visualizzare i loro tweet in maniera separata rispetto agli altri. Ad esempio potrebbe essere comodo raggruppare in una lista tutti i politici italiani presenti su Twitter. Anche le liste possono essere seguite da altri utenti.

Follow Friday #FF
Sono i consigli su chi followare. Si utilizza il tag #FF ed il tutto si svolge di venerdì. Non chiedetemi il perchè e da dove è nata la cosa perchè non saprei assolutamente rispondervi.

Tendenze
Rappresentano gli hashtag e gli argomenti più diffusi e più twittati in quel momento. Per farvi un esempio, durante i giorno del festival di SanRemo si potrà, con tutta probabilità, riscontrare la presenza di #Sanremo tra le tendenze. Potrai dunque utilizzare quel particolare hashtag ed unirti a tutti gli altri.

Queste sono solo le basi per potervi addentrare in questo nuovo e brillante strumento social che sta stupendo il mondo. In breve potrai fare tuoi tutti questi strumenti ed utilizzarli al massimo.
Il segreto di Twitter è che lo si può modellare secondo le proprie esigenze. C'è chi lo utilizza come fonte di notizie, per divertimento, per lavoro, ecc.

Questa breve guida su come funziona Twitter è solo un "esperimento". Resto dunque in attesa di commenti, critiche, richieste di spiegazioni, suggerimenti su come migliorarla e renderla più chiara (soprattuto per i nuovi iscritti).

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venerdì 16 dicembre 2011

Come scaricare video da YouTube

Elenco dei servizi web che permettono di scaricare video da YouTube. Effettuare il download da YouTube non è stato mai così facile. Il tutto gratis, veloce e senza dover installare programmi sul vostro computer

YouTube è senza dubbio uno dei siti web più visitati al mondo e le cifre riguardo i video caricati o visualizzati sono impressionanti.
Tuttavia YouTube non mette a disposizione alcuno strumento per poter effettuare il download del materiale presente. Scaricare video da YouTube diventa così un rincorrere i vari programmi che promettono follie per poi rivelarsi difettosi, malfunzionanti e pieni di bug.

Per ovviare a questa esigenza enormemente diffusa, negli ultimi tempi sono nati alcuni servizi web, completamente gratuiti, che permettono di scaricare video da YouTube, effettuando il download in vari formati e qualità, senza dover installare fastidiosi programmi sul proprio computer.

Segue un elenco dei maggiori servizi web di questo genere.

KeepVid

KeepVid. Servizio web che permette di scaricare video da YouTube in modo estremamente immediato ed intuitivo.
E' sufficiente copia-incollare il link del particolare video YouTube all'interno del form (nel riquadro verde) e cliccare su Download.

Apparirà la seguente pagina, dalla quale sarà possibile scaricare il video in diversi formati e qualità.

 Come potere vedere è possibile scaricare il video (quello selezionato in particolare) in formato Flash (FLV) con 2 diverse qualità ma anche in formato 3GP, adatto per i cellulari. Infine è disponibile anche il formato MP3.


SaveYouTube


SaveYouTube. Anche questo è un servizio web del tutto analogo al precedente. Una volta copia-incollato il link, vi si aprirà la seguente pagina. La struttura ed i formati disponibili sono già stati descritti sopra.




SaveVid
SaveVid. Terzo ed ultimo servizio web della lista. Come per i precedenti, dopo aver copia-incollato il link nell'apposito form centrale, sarete reindirizzati verso questa pagina.
Sarà ora possibile scaricare il video desiderato nel formato a voi più comodo.


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mercoledì 14 dicembre 2011

Google contro le pratiche SEO, con Panda sono inutili



In un'intervista Matt Cutts, ingegnere Google, dichiara come, con il nuovo algoritmo di indicizzazione Panda, le tecniche SEO tanto di moda oggi siano ora del tutto inutili. Google infatti premierà esclusivamente il contenuto e non la forma

SEO sta per Search Engine Optimization, ovvero ottimizzazione per i motori di ricerca, ed è quella serie di tecniche e "trucchetti" che vengono utilizzati affinchè alcune particolari pagine web siano meglio indicizzate dai vari motori di ricerca. In parole povere è la tecnica utilizzata per far comparire determinate pagine ai primi posti delle ricerche web.

Negli ultimi anni, con l'esplosione della connettività di massa e con l'ormai consolidato "monopolio" Google, è nato un vero e proprio mercato attorno a questo tema.
Si son venute a creare nuove "figure professionali" che fanno delle tecniche SEO il proprio valore aggiunto. Le grandi aziende (e chi se lo può permettere) investono molto denaro in questo campo perchè una migliore visibilità sul web equivale ad un maggiore ritorno economico.

Oramai la visibilità sul web non può prescindere dalla visibilità su Google. La quasi totalità delle ricerche web viene effettuata tramite il portale di Mountain View.
Come non tutti sanno, l'algoritmo che Google utilizza per indicizzare le pagine web non è di pubblico dominio e viene continuamente cambiato, aggiornato ed adeguato ai cambiamenti tecnologici sempre più repentini.

Questa dinamica ha portato gli esperti SEO a "rincorrere" gli aggiornamenti degli algoritmi implementati da Google cercando di capirne e di intuirne il funzionamento.


Un grande cambiamento lo si è avuto proprio nel 2011. Stiamo parlando di Panda, l'ultimo algoritmo di indicizzazione utilizzato da Google.
Panda è stato pensato per combattere tutti i "furbetti del web" che, tramite pagine costruite ad hoc, riuscivano a raggirare i motori di ricerca ottenendo un enorme traffico che veniva monetizzato attraverso la pubblicità.
Panda dunque premia le pagine in base al loro contenuto, non badando molto alla forma con la quale queste vengono presentate.

Google ha dato vita ad un team, specializzato nel combattere questi furbetti, capeggiato da Matt Cutts.
In una recente intervista, Cutts ha così risposto ad una domanda che gli chiedeva se le pagine web trattate con tecniche SEO erano effettivamente privilegiate rispetto alle altre:
"Solo perchè qualcuno mette tutti i puntini sulle i o scrive un perfetto codice HTML, non significa che abbia dei buoni contenuti meritevoli di essere premiati“
“Anche se realizzate pagine tecnicamente stupide e vi sparate sui piedi, questo non significa che non abbiate dei buoni contenuti. E noi vogliamo farli trovare a chi li cerca“

Ed infine: “Google sta facendo di tutto affinchè nessun sito debba ricorrere al SEO"


Sembra dunque che gli esperti SEO avranno vita dura in futuro. Google ha tutte le intenzioni di non mollare e di raffinare sempre di più i propri strumenti.
La strada verso la comprensione semantica del testo è spianata, è solo questione di tempo.

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sabato 10 dicembre 2011

Beintoo, la startup italiana vincitrice della Startup Competition di LeWeb


Beintoo, startup tutta italiana, si aggiudica la Startup Competition di LeWeb. Ennesima dimostrazione di come l'eccellenza italiana conquista e mette d'accordo tutti in giro per il mondo.

La Startup Competition di LeWeb, svoltasi in questi giorni a Parigi, ha visto trionfare Beintoo, unico concorrente italiano.


Cos'è Beintoo?
Beintoo permette di ottenere benefici reali dalla tua attività online. Utilizzando le tue app preferite (piattaforma Android/iOS/Facebook) potrai incrementare il tuo Bescore e quindi aumentare la tua ricchezza in Bedollars.
In un secondo momento potrai trasformare i tuoi Bedollars virtuali in reali benefici come coupon, sconti e bonus, presso i partner affiliati, da utilizzare nella vita di tutti i giorni.

Ovviamente la piattaforma è aperta anche agli sviluppatori che vogliono monetizzare quanto da loro prodotto. Il modello di business adottato prevede che il 60% del ricavato sia destinato allo sviluppatore mentre il 40% a Beintoo.

Vi riporto un breve video nel quale viene spiegato il semplice funzionamento del sistema Beintoo



Chi c'è dietro Beintoo?
Dietro un nome, un brand o un marchio c'è sempre un team di persone che, con le proprie eccezionali capacità, hanno speso tutto per inseguire il sogno.
Come già anticipato, Beintoo è startup tutta italiana. Ecco tutti i componenti del team:
- Antonio Tomarchio - Fondatore
- Filippo Privitera - Fondatore
- Andrea Cozzi - Co-Fondatore
- William Nespoli - Co-Fondatore
- Walter Ferrara - Co-Fondatore

Qualche numero:
- 24 milioni di utenti
- 200 sviluppatori attivi
- 60mila utenti "premiati" ogni giorno

Questo ennesimo successo di una realtà italiana dimostra come le migliori menti del nostro paese siano sempre in grado di stupire e di convincere tutti in giro per il mondo.
Anche se il nostro paese spesso non offre il giusto supporto alla crescita ed alla maturazione di realtà imprenditoriali, il crescente successo dei nostri giovani ci fa ben sperare per una società migliore nel prossimo futuro.

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lunedì 5 dicembre 2011

iCub, il robot italiano che fa impazzire Londra



iCub, il robot italiano sviluppato dall'istituto italiano di tecnologia (IIT) di Genova, ha fatto impazzire tutti alla Roboville, una tre giorni nella capitale britannica dedicata all'intelligenza artificiale organizzata dal Science Museum di Londra. Ennesimo esempio di eccellenza italiana premiata ed apprezzata all'estero.

Si chiama iCub ed è il robot, sviluppato in Italia, che ha fatto impazzire tutti alla Robotville, organizzata dal Science Museum di Londra.
Robotville è una tre giorni nella quale si è voluto mettere insieme tutte le eccellenze e le avanguardie nel campo della robotica e dell'intelligenza artificiale.
Tra i 20 robot selezionati, iCup è stato appunto scelto come rappresentante più innovativo ed avanzato. Le sue caratteristiche tecniche infatti gli permettono di assolvere a compiti davvero complessi e che ci fanno avvicinare di molto al comportamento proprio degli uomini.

iCup (QUESTO è il link alla pagina su Wikipedia) pesa 22 kg ed è alto 104 cm, per questo motivo può essere paragonato ad un bambino di circa 3 anni (cub = cucciolo in inglese).
Sono presenti 53 motori che gli conferiscono altrettanti gradi di libertà di movimento:
- 7 per ogni braccio
- 9 per ogni mano
- 6 per la testa
- 3 per il busto
- 6 per ogni gamba
Grazie a questa dotazione hardware, iCub è in grado di camminare, gattonare e di manovrare/manipolare oggetti.

Il pacco della sensoristica comprende inoltre telecamere per la vista, sensori inerziali per l'equilibrio, microfoni per l'udito, sensori tattili per manovrare con maggiore sensibilità i vari oggetti.

Il robot sposa un processo di apprendimento del tutto similare a quello dei bambini "veri". Infatti le sue capacità non derivano direttamente da programmi o istruzioni pre-inserite nel suo sistema ma da un apprendimento graduale basato sull'esperienza. Questo rappresenta l'approccio che l'intero mondo della robotica sta adottando nella speranza di avvicinarsi quanto più possibile alla "macchina uomo".
Ad oggi iCub ha imparato ad afferrare delle palline rosse con le proprie mani motorizzate. Questo processo ha bisogno di ben 4 computer per poter essere elaborato in tempo reale. Il robot vede la pallina, la segue con lo sguardo e, afferrandola, la percepisce grazie ai sensori tattili posti sulle mani.

Vi allego 2 video che mostrano il processo di apprendimento appena illustrato.




L'intero sistema, estremamente complesso, è basato su una piattaforma open-source. Circa 20 istituti in giro per il mondo hanno infatti fatto richiesta di poter replicare il modello per sperimentare le sue potenzialità.

iCub è nato grazie al lavoro dell'Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Genova che, grazie ad un investimento di 200mila euro, lo ha sviluppato tra il 2004 ed il 2005.
Questo è un ennesimo esempio di come, grazie alle idee ed agli investimenti giusti, sia possibile sviluppare grandi progetti che fanno dell'innovazione la propria linea guida.
Gli italiani dimostrano ancora una volta di essere in grado, anche con pochi strumenti, di tirar fuori dal cappello grandi cose e di poter stupire tutti in giro per il mondo.

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